La festa del Wesak. Il simbolismo del plenilunio.
- stefania107
- 10 mag 2014
- Tempo di lettura: 10 min
"....al centro del gruppo si materializza nel suo Corpo di Luce il Cristo, è venuto ad accogliere il Suo Grande Fratello. Riceverà la benedizione del Buddha e, potenziandola, la riverserà sulla Terra “.
Il plenilunio è il periodo in cui le energie creative sono più intense e l’attività spirituale più elevata, è un periodo di ispirazione, di visione e intuizione, di maggiore opportunità di servire. Al plenilunio la luna si trova nel punto più lontano dalla terra, al di là del sole, permettendo un rapporto diretto e privo di ostacoli tra la terra e il sole, la sorgente della nostra vita, energia e coscienza, simbolo del rapporto esistente tra la personalità umana e l’Anima o Sé, tra la materia e lo Spirito, tra il finito e l’infinito.
Tutte le tradizioni spirituali e filosofiche hanno sempre dato importanza alla sincronizzazione dei ritmi dell’uomo, della Natura e del Cosmo. Cariche di significato sono le parole che appaiono nel Vecchio Testamento in Giobbe:
“Puoi tu stringere i legami delle Pleiadi?
Puoi sciogliere le catene di Orione?
Sei tu che a suo tempo fai apparire i 12 Segni o puoi tu guidare Arturocon i suoi figli?
Le leggi del cielo le conosci a fondo?
E l’influsso suo sopra la Terra lo regali tu? "
Inoltre, in quasi tutte le chiese cattoliche si vedono statue e pitture raffiguranti Maria Regina del Cielo posta sulla luna crescente, con la testa circondata da 12 stelle così come è descritto anche nell’Apocalisse:
“Una Donna vestita di sole, sotto ai cui piedi era la luna e sopra la cui testa era una corona di 12 stelle, simbolo delle 12 Costellazioni dello Zodiaco”.
Un’analogia ancor più chiara, sempre dall’Apocalisse:
“Accanto al fiume proveniente dal Trono di Dio era l’Albero della Vita che dà 12 frutti, rendendo il suo frutto per ciascun mese; e le frondi dell’albero sono per la guarigione delle genti.
Nel campo artistico invece, abbiamo l’affascinante “Ultima Cena” di Leonardo da Vinci. Quest’opera è ideata secondo un preciso ordine astrologico e numerologico; infatti Leonardo diceva: ” il corpo nostro è sottoposto al cielo e il cielo è sottoposto allo Spirito”. Nell’ultima cena vediamo che il Cristo al centro corrisponde al sole, mentre ciascun discepolo corrisponde a un segno zodiacale: 12 discepoli= 12 segni zodiacali.
In effetti ogni mese, una pioggia di energie diverse affluiscono sulla terra, ogni mese un’energia, ogni mese un dono che il cosmo elargisce ad ogni essere vivente e ad ogni regno di natura; si evidenzia in tal modo come vi sia un’interrelazione fra cosmo-natura-uomo-cellula-atomo e come il movimento, la forza e l’energia di uno influenzi l’altro.
IL SIGNIFICATO DELLA RUOTA DELLA VITA
Lo Zodiaco, da Zoe (VITA) e Diakos (RUOTA), esprime l’Energia Primordiale che, dopo essere stata fecondata, passa dall’unità alla molteplicità, dallo Spirito alla materia, dall’infinito al finito, per ricominciare daccapo; questo movimento circolatorio a spirale, di discesa e di ascesa, riflette non solo le teorie platoniche sulla “Caduta dell’Anima” nell’esistenza materiale e la sua necessità di salvezza percorrendo il cammino inverso, ma anche la teoria biblica degli “Angeli Caduti” e il simbolismo della parabola del “Figliuol Prodigo”. A volte, quando il cielo è nuvoloso, improvvisamente si apre una finestra di cielo blu e i raggi del sole arrivano sulla terra; la stessa cosa accade al momento della luna piena: si apre una finestra spirituale tra l’umanità e il Divino da cui sgorga un fiume di energie di Luce, Amore e Potere Creativo sulla terra.
Con il plenilunio del toro o festa del Wesak, entriamo nel flusso energetico-spirituale più alto dell’anno. In senso spirituale, questo evento è simbolo della forza creativa, dell’illuminazione, della liberazione dell’individuo e dei popoli dal materialismo, dalla paura, dall’illusione e dall’oppressione.
Aprile-Maggio-Giugno, rappresentano i mesi di massimo contatto con le energie spirituali, con acme a maggio. Durante il plenilunio del toro o festa del Wesak assistiamo ad una vera sinfonia cosmico-spirituale. Lo spazio è popolato da grandi Vite che ciclicamente si stringono le mani l’un l’altra e trasferiscono l’energia delle più elevate sorgenti ai loro fratelli minori.La nostra terra è un’entità vivente!Il nostro sistema solare è un’entità vivente!Lo Zodiaco come un unico insieme è un gruppo di grandi Vite, le quali, età dopo età rendono una grande funzione e servizio ad un’entità più vasta: LO ZODIACO MAGGIORE.
LA MUSICA DELLE SFERE
Gli antichi ritenevano che la musica riflettesse la perfetta armonia matematica dell’Universo. Nell’antica Cina ogni stagione viene messa in relazione ad un strumento musicale o ad una nota; secondo i greci, il sole, la luna e i pianeti nel loro moto attraverso lo spazio, emettevano suoni musicali, un po’ come le tonalità prodotte da una pallina roteante all’estremità di una corda.Gli astronomi hanno scoperto che i pianeti “fanno musica” e alcuni fisici teorici ritengono che, le particelle subatomiche producano “una musica” riecheggiante le risonanze dei pianeti; che sia questa la “musica delle sfere” di cui parlavano gli antichi filosofi greci e le varie tradizioni egiziane, sufi, indù, tibetane, etc.?
Le navi spaziali voyager hanno scoperto una quantità di radio-onde e le hanno ritrasmesse come segnali, per esempio, le onde trasportate dal vento solare creano un concerto di fischi, sussurri e scoppiettii, mentre quelle della magnetosfera di Saturno sono invece striduli, lamenti e bisbigli che una volta suonati da un sintetizzatore a velocità maggiore di quella alla quale sono stati registrati, i segnali producono una lenta melodia sognante.
Chiaramente queste onde sono al di là della gamma di vibrazioni percepite dall’orecchio umano ed è per questa limitazione sensoriale che non si avverte il pulsare della vita, il canto della vita che in silenzio risuonano nella pietra, nel pianeta, nel cosmo.
LA LEGGENDA – ESPERIENZA DEL WESAK
Accanto alla costruzione di questo meraviglioso mosaico di unità e interdipendenza che si va costruendo, vi è un evento che realmente avviene in un certo luogo della Terra, per alcuni è una leggenda, per altri un evento che attendono con fiducia di vivere nella loro coscienza, per altri ancora è un fatto, un’esperienza vissuta “nel corpo o fuori dal corpo” per dirla con San Paolo.
C’è un’alta valle vicino al Kailash, nella catena dell’Himalaya, ad ovest di Lhasa e non distante dal Nepal; è circondata da alte montagne coperte di alberi e cespugli.
Pochi giorni prima del plenilunio del toro o festa del Wesak, pellegrini provengono da ogni parte e cominciano a riunirsi, uomini santi e lama, saggi e grandi iniziati d’oriente e d’occidente; si siedono a terra su piccoli tappeti o coperte, in grande
silenzio, riverenza, preghiera e meditazione.
All’avvicinarsi dell’ora del plenilunio iniziano a giungere i “Grandi Esseri” che sono i “Custodi del Piano di Dio in Terra”, per il nostro pianeta e per l’umanità.
I credenti Cristiani parlano di Cristo e della sua Chiesa Celeste, gli esoteristi li chiamano i Maestri di Saggezza, la Gerarchia Planetaria, oppure possiamo chiamarli i Rishi delle Scritture Indiane o la società delle Menti Illuminate, come negli insegnamenti tibetani.
Subito dopo appaiono “i tre Grandi Signori” nei loro corpi eterici, che si fermano vicino alla grande roccia verso nord.
IL CRISTO:
Il Signore dell’Amore (Colui che presiede al dipartimento dell’educazione mondiale e di tutte le religioni del mondo), viene chiamato Cristo dai cristiani, Avatar o Krisna dagli induisti, Bodhisattva dai buddhisti, Maitreya dai tibetani e dai mongoli, Messia dagli ebrei, Iman Madhi dai musulmani, ma è sempre la stessa grande “Coscienza e Identità” che vive in ogni religione e in ogni essere umano.
IL MANU:
Il Signore del Potere e delle Forme Viventi (Colui che presiede al dipartimento della politica e dell’economia mondiale e al rinnovamento delle razze e ideologie).
IL MAHACHOAN:
Il Signore della Civiltà (Colui che presiede al dipartimento della cultura, arte, scienza e filosofia e alla rinascita della nuova civiltà e della nuova era che sta emergendo).
A un segnale convenuto “i tre Grandi Signori” seguiti dai “Maestri di Saggezza”, iniziano a formare diverse figure geometriche.
Dopo il “Cerimoniale” e qualche minuto prima dell’orario esatto del plenilunio, compare in alto nel cielo il Signore Buddha seduto a gambe incrociate e inondato di luce, con le mani tese a benedire; quando arriva al punto esatto sopra la “Grande Roccia”, il Cristo intona un grande Mantram o invocazione potente e il Buddha riversa la Sua benedizione tramite il Suo grande fratello, il Cristo e i Maestri di Saggezza, su tutto il mondo.
L’intera Benedizione Cerimoniale dura otto minuti dalla comparsa del Buddha, lentamente il Signore Buddha recede in distanza, finchè nel cielo non si vede altro che una pallida macchia che lentamente scompare.
Tornando alla scena dell’Himalaya, il Cristo che funge da Grande Celebrante, innalza allora la coppa di cristallo e oro piena d’acqua benedetta e la distribuisce agli iniziati, discepoli e a tutti i presenti nella valle; l’acqua che è stata magnetizzata dalla presenza del Buddha e del Cristo, porta certe proprietà e virtù di guarigione e di aiuto, così benedetta, la folla si disperde e Maestri e discepoli tornano con forza rinnovata a riprendere un altro anno di servizio.
In questa bella cerimonia “di comunione con l’acqua”, ci è presentata simbolicamente un’indicazione “dell’Era dell’Acquario”, cioè il Portatore di acqua; è l’Era dell’uomo che porta una brocca di acqua, come disse il Cristo.
IL CENTRO SPIRITUALE DEL MONDO
Tale è la realtà se osiamo crederci e se abbiamo la mente abbastanza aperta per ammettere la possibilità.
Per l’Occidente è un’idea nuova che richiede il riadattamento di alcune nostre credenze cui siamo più attaccati, ma se può essere afferrata e compresa, emergerà una visione nuova e la possibilità per l’umanità di attingere ad una nuova fonte e ad un nuovo centro di forza spirituale che in passato era permesso a pochi.
Questo “Centro Spirituale”, ha molti nomi:
Shamballa, per gli esoteristi e i tibetani;
la Cittadella Solare dei Rosacroce;
il Motore Immobile di Aristotele;
l’Amor che muove il Sole e le altre Stelle di Dante;
il Centro Spirituale del Re del Mondo, di Renè Guenon;
l’Agarttha degli indù;
la Chiesa Universale dei cattolici;
il Regno di Dio o la Casa del Padre dei cristiani.
Ora diventa più chiaro come la meditazione è il principale mezzo creativo sul nostro pianeta, è attraverso essa che si crea un allineamento, un ponte con il Cuore, la Mente, l’Anima dell’individuo, poi del gruppo e del pianeta fino al “Centro di Vita Spirituale” o “Regno della Divinità”.
PREGHIERA – MEDITAZIONE – INVOCAZIONE
La Preghiera è la scienza del “Cuore”, purifica la mente, i desideri e il corpo. Dapprima è esteriore poi emana dal “Cuore” e infine si trasforma per benedire il mondo.
La Meditazione è la scienza della “Mente”, è un uso cosciente del pensiero e delle forze psichiche, dell’aspirazione, della visualizzazione e della volontà. Consiste nei seguenti passi generali:
- Posizione comoda e schiena diritta;
- Rilassamento e respirazione lenta e profonda;
- Aspirazione, cioè innalzamento della “Coscienza”;
- Concentrazione, cioè controllo della Mente;
- Meditazione o periodo di ricezione di idee, significati, intuizioni e contatto con il “Sè Superiore”;
- Invocazione, in cui il “Cuore” e la “Volontà” fanno appello alle “Forze Superiori”;
- Benedizione, a tutti gli esseri della Terra e dell’Universo.
L’Invocazione è la scienza di sintesi, poiché sintetizza: aspirazione, preghiera, concentrazione e meditazione in un appello forte e potente come un laser verso le forze della Luce, i Maestri di Saggezza e il Centro Spirituale.
LA GRANDE INVOCAZIONE E IL SERVIZIO
Dal 1945, viene recitata in tutto il mondo e tradotta in più di cento lingue e dialetti, la “Grande Invocazione”.
Ogni volta che si pronuncia l’invocazione, essa risuona come una campana nell’etere che ci circonda; solleva la vibrazione di coloro che l’hanno fatta risuonare e raggiunge il suo obiettivo in grado, pari alla sua forza.
Questo è il principio esoterico sul quale la preghiera e l’invocazione si sono fondate nei secoli e quando aggiungiamo ad esse la creatività del pensiero e il potere rafforzante dell’intenzione che afferma, mettiamo in moto forze che devono avere un effetto sull’atmosfera: l’Aura che dividiamo con gli altri esseri umani e regni di natura.
Secondo l’Astrofisica, la luce delle stelle giunge a noi attraverso l’atmosfera e questa è ben lontana dall’essere omogenea e tranquilla; ecco allora che il raggio che ci arriva viene sensibilmente perturbato, dando origine a disturbi nelle immagini. Se l’atmosfera è tranquilla, le immagini sono ottime, altrimenti queste sono tanto più scadenti quanto più l’atmosfera è agitata.Ora in senso psico-mentale, sia per l’individuo che per il pianeta accade la stessa cosa. Come l’essere umano è formato da un copro fisico, uno energetico, uno emotivo, uno mentale e un centro spirituale, così la terra è formata da un corpo o un’atmosfera energetica, emotiva, mentale e da un centro spirituale.
Per cui, ecco il valore della preghiera, della meditazione, dell’invocazione e del pensiero positivo per rendere pura, tranquilla e serena l’atmosfera psichica individuale e planetaria, affinchè la Luce, l’Amore e il Potere Divino, possano affluire nelle dense nebbie, miasmi e illusioni che gravitano attorno alla terra, eliminandole.
Risulta allora più evidente come attraverso i pleniluni e soprattutto la “Festa del Wesak”, abbiano una grande opportunità per purificare i nostri corpi fisico, eterico, emotivo, mentale e quelli dell’umanità e del pianeta, ripulendo ogni tipo di inquinamento fisico, emotivo e mentale che grava sull’umanità.
IL CALICE E IL GIOIELLO INTERIORE
Un’antica leggenda narra di quando gli dei decisero di creare l’universo, crearono le stelle, il sole e la luna, crearono i mari, le montagne, i fiori e le nuvole, poi crearono l’essere umano e infine crearono un Calice con un Gioiello pieno di Verità, di Luce, di Potere, di Amore e di Saggezza; a questo punto sorse il problema di dove nascondere questo calice, in modo che nessun essere umano lo scoprisse subito e fosse così prolungata l’avventura della sua ricerca per meglio apprezzare quei doni.
Disse uno degli dei: mettiamo il calice sulla montagna più alta, lì sicuramente l’essere umano faticherà a trovarlo; mettiamolo sulla stella più lontana; mettiamolo nell’abisso più profondo e più scuro; nascondiamolo sulla faccia segreta della luna, suggerirono gli altri dei, alla fine il Dio più saggio disse: no! Metteremo il calice dentro il cuore di ogni essere vivente, in questo modo egli lo cercherà in tutto l’universo, senza rendersi conto di averlo dentro di sé.
In ogni essere umano ci sono le montagne dell’Himalaya e una valle del Wesak con la roccia; su questa, il calice e in esso uno splendido gioiello, un diamante simbolo della Verità, della Saggezza, della Luce, dell’Amore, dell’Invincibilità e dell’Immortalità.
Stiamo in piedi sulle rocce della nostra realtà spirituale e solleviamo il nostro calice di Amore e Sacrificio all’energia in arrivo della Libertà e della Luce, favoriamo il progresso e la liberazione dell’umanità.
Per finire concludiamo con le bellissime parole di Teilhard De Chardin:
“un giorno, dopo aver attraversato i venti, le onde, le maree, la gravità, noi padroneggeremo in nome del sacro e dell’universo, l’energia d’Amore, allora per la seconda volta nella storia del mondo, l’uomo avrà scoperto il fuoco “IL FUOCO DELLO SPIRITO”.
Comments